Se vai sul sito apposito ti spiegano tutto, ma sono pigro, cavolo, sono pigrissimo. Ho visto lo spot, mi basta quello, siamo in un mondo di matti. Il canone RAI, il canone rai, il canone rai? E lo pubblicizzi in quel modo? E lo spieghi in quella maniera? Con quelle voci. Tu, ideatore dello spot, tu che l'hai approvato, tu istighi a non pagare. Non dire di no, l'hai sentito, dimmi, l'hai sentito davvero? E l'hai visto, l'hai visto davvero?
Lo riassumo su queste pagine, c'è tempo fino al 31 gennaio, fino a quel momento possiamo divertirci.
Col televisore puoi farci quello che ti pare. Immagine del cane, un cagnolino che ci entra dentro e magari, dopo, ci dorme. Immagine di una che lo appende, scollegato, al muro. Immagine di due che lo usano come cestello per il ghiaccio. Immagine di un vecchio che lo usa come teatro di pupi. Però qualunque cosa ci fai, devi pagare, il canone è una imposta.
Io col mio televisore ci ho fatto un trampolino per esercitarmi ai tuffi, altri amici un rettilario, una coppia, invero eccentrica lo ammetto, lo usa per pratiche sessuali estreme sulle quali non ho indagato.
Questa la prima parte del problema: se ho un televisore e lo trasformo in un rettilario devo pagare il canone? Se al mio televisore levo il tubo catodico, lascio il cassone e la struttura in legno opportunamente modificata, poi aggiungo due o tre serpentelli, ho ancora un televisore? Dimmi la verità, non aver paura di ferirti.
Facciamo finta, solo finta, che un ispettore addetto giunga infine nella casa dei miei amici Mafalda e Sasà, se alla domanda: dov'è il televisore, si sentisse rispondere ci sta dormendo Ercolino il nostro serpente a sonagli, l'ispettore non farebbe pagare il canone, chiamerebbe l'ambulanza.
Col televisore non ci puoi fare quello che ti pare, o ci vedi qualche cosa oppure è un'altra cosa, se è un'altra cosa, come si vede nell'intelligente spot, non si dovrebbe pagare il canone.
L'altro corno del problema cornuto, è l'aggiunta. Dopo canone segue RAI. Fateci capire, io pago il canone per farci stare il cobra Ercolino e tu ci aggiungi RAI? Perchè? Mica pago il bollo automobilistico FIAT.
Tu dici che io devo pagare, anche se vedo solo i film porno che mi presta Alfredo il carrozziere, solo lui me li presta e sono sempre gli stessi, le attrici hanno ancora i mutandoni, e poi aggiungi alla tassa, all'imposta, a questa cosa, il marchio RAI. Tu sei scorretto. Dimmi che devo pagare il possesso di un cassone che ho ereditato, che ho modificato per Ercolino e io ci sto, la considero un po' cara come sistemazione, ma faccio un sacrificio per il mio cobra.
Introdurre l'acronimo RAI accanto a canone, falsa tutti i dati del problema, non è giusto e fa scattare le mille motivazioni che portano all'evasione. Estraggo dal cestino delle risposte che ho sentito con le mie orecchie: io non vedo la RAI, per me può chiudere. Io non vedo neanche Mediaset che per poter essere vista legalmente, dipende dal pagamento di una imposta che porta come nome quello della concorrenza. Godono a Cologno Monzese, i loro è un maiale tutto di prosciutti. Io vedo solo le tivvù a pagamento, mi chiedono un canone e io sulla base della loro programmazione decido se starci oppure no. Io non vedo nessun canale, uso il televisore solo come schermo per i film che mi passa Artoffio che scarica da internet, come un bagno nuovo nuovo. Io non vedo la RAI, perchè dovrei pagare un'imposta con quel nome? Sembra quasi che con i miei soldi io debba contribuire al programma di Vespa, al gioco dei pacchi, ai preti che discettano il pomeriggio su quanto è giusta una famiglia rispetto ad un'altra. Ecco, potrei andare avanti, mi fermo per carità di patria.
Lo spot fa schifo, il canone RAI non diventa più simpatico e una domanda mi arrovella: voi, come l'avete trasformato il vostro televisore?
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