Bisognava sentirla oggi la direzione del partito democratico, non è una questione di masochismo o di non aver niente da fare, l'atto formale di una crisi istituzionale extraparlamentare merita due orette di una giornata fredda. Una prima notazione di stile: tutto si è consumato come una sveltina, la pratica doveva essere sbrigata e così è
stato. Letta non si è presentato dimostrando che le palle d'acciaio sono state una piccola invenzione linguistica ma non anatomica o morale o filosofica. Letta palle di cartone sarebbe più corretto. Parlano di te, dici che ti devono sfiduciare e tu non ti presenti mentre lo fanno? Letta, solo per questo è giusto che vai a casa.
Seconda notazione tutti hanno riconosciuto l'importanza del lavoro svolto dal governo se ad un certo punto avessero detto: quindi deve rimanere, nessuno sarebbe stato sorpreso. Invece praticamente ogni intervento dopo i ringraziamenti aggiungeva le maledizioni e il disgusto per cui risultava logica la fatidica frase: meglio che se ne va. Per il paese, per gli imprenditori, per i lavoratori, per la divinità, ognuno con la sua motivazione ha gettato la manciata di terra sulla bara. Letta riposa in pace. La vecchia Democrazia Cristiana, feroce e ipocrita.
Ora si apre la porta del nuovo Eldorado, fino a oggi si era al governo con Alfano e Monti. Domani il PD sarà al governo con Alfano e Monti. Fino ad oggi non si poteva fare il cambio di passo, ora finalmente con gli stessi alleati certamente ci si riuscirà.
Veniamo ai tratti del nuovo programma: alla direzione non è stato nominato. Certo non mancano le idee: distruggere la burocrazia soffocante, tagliare la spesa.
Il nuovo che avanza.
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