No all'austerità è la parola d'ordine che viene sempre a galla quando si affronta una discussione politica che vada oltre gli insulti a chi ci
governa. Si dice giustamente che i parlamenti hanno messo il collo dentro il cappio delle politiche germano centriche, si aggiunge che i cittadini non hanno avuto voce in capitolo e che se potessero certamente direbbero no al cappio. Adesso appena uno ti dice che i cittadini se potessero eccetera eccetera, zac glielo dici: in Italia per fare in modo che i cittadini si esprimano contro il cappio del fiscal compact è stato indetto un referendum. Diciamo meglio sono stati presentati quattro quesiti referendari che abrogano parti della legge alla base di tutto, la famosa 243/2012, tecnicamente i referendum saranno quattro, politicamente si tratta di una cosa sola. L'affare è succulento se saranno raccolte le 500.000 firme necessarie per ogni quesito, se saranno raccolte entro la fine di settembre e infine se i quesiti passeranno al vagllo della Corte Costituzionale si andrà a votare per dire la nostra sul cappio nel 2015. Siccome il fatto è grosso e contemporaneamente non ne sento tanto parlare sono andato a cercarmi qualche informazione.
Sul sito del comitato promotore: www.referendumstopausterita.it che vi invito a visitare, ci sono le informazioni tecniche sui quesiti, la modulistica da scaricare, i promotori, i sostenitori. Nel comitato promotore troviamo studiosi, sindacalisti della CGIL, una dirigente pubblica, un consigliere di stato, un sondaggista, il caro e inossidabile Cesare Salvi. Fra i parlamentari ci sono un bel gruppo di senatori e deputati PD, un parlamentare del gruppo per l'Italia, i parlamentari di SEL e quelli di LED. Detto questo e senza alcuna polemica nei confronti di nessuno, devo per forza fare una prima notazione estetica: la prima faccia che compare fra i promotori è quella del professor Mario Baldassarri già ministro di Berlusconi in quota alleanza nazionale, Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale compare infatti fra le associazioni sostenitrici. Per carità a volte si arriva allo stesso punto da posizioni diverse ma io, in grande amicizia, ci credo poco. La seconda notazione estetica che devo sottolineare è la seguente: nella sezione foto le foto sono tre, una è di Alemanno con manifestino in mano. Possibile che nessun esponente dei promotori e dei sostenitori di tradizione e presente opposto a quello di Alemanno sia riuscito a farsi fotografare con la penna in mano? Sinceramente io una cosa che firma Alemanno non la firmo, a meno che non ci sia una forza anche simbolica, anche fotografica, che lo surclassi e me lo faccia dimenticare almeno per l'attimo delle quattro firme.
Terza questione non solo estetica: dal sito non si capisce quante firme sono state raccolte e quante ne mancano, se arrivare a fine settembre con 2 milioni di firme autenticate e certificate è una cosa decisiva per votare contro l'austerità nel 2015, bisogna che si capisca a che punto ci si trova. Dico questo perchè raccogliere firme non è una cosa facile e sopratutto perchè deve essere raggiunta la quota di sicurezza, cioè 700.000 firme su ogni quesito. La posta è molto alta raggiungere il numero di firme necessarie a presentare i quesiti significa rimettere in moto una politica con qualche aspetto di concretezza, fallire questo traguardo sarebbe veramente una iattura. Quindi amici referendari, mettete qualche foto di persone oneste mentre firmano, in modo da affogare quello scempio e fateci sapere a che punto stiamo così ci regoliamo anche con gli amici e i compagni per arrivare in tempo.
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