Pare che Einstein al suo arrivo in America rispondendo alla domanda sulla sua razza abbia risposto: quella umana. Pare che non ci siano prove che ciò sia vero. Però è fico. La risposta è
pertinente, ognuno di noi avrebbe voluto pronunciarla. Ma perché avrei voluto pronunciarla io?
Perchè ho più di quindici anni e sono responsabile della mia vita, niente roba meravigliosa o straordinaria nel bene o nel male. Per questo non parlerò di politica, economia, geografia o
storia, lo so, può essere un limite e non passerò l’esame del politicamente corretto. Userò un punto di vista prepolitico, come vedete me lo dico da solo.
Dopo i quindici anni, scoperto che non sei dio, se per caso un dio esiste, devi arrivare alla seguente conclusione: è questione di culo.
Puoi nascere a Roma oppure a Reggio Calabria, oppure a New York o a Nairobi, a Beirut.
Io sono nato a Roma, non ne ho responsabilità, potevo nascere a Reggio Calabria, sul serio. Anche a Roma non è uguale dove nasci, potevo nascere in un quartiere ricco oppure in una borgata, anzi
visto che ho l’età giusta potevo nascere in un borghetto. In una delle baraccopoli di immigrati meridionali che arricchivano il paesaggio della città eterna a ridosso dell’acquedotto felice. Non
avrei avuto merito a nascere ai Parioli oppure al Flaminio. Potevo nascere in una famiglia ricca o almeno agiata, padre professionista, madre professoressa, non ne avrei avuto merito alcuno per
esser nato in una famiglia agiata, magari con la domestica. Sarei stato meglio? Chi lo sa, potevo nascere in una zona bella con la famiglia agiata e poi magari essere handicappato. Non avrei
avuto nessun demerito nel nascere handicappato. Per le malattie c’entrano tanti fattori, l’educazione, la prevenzione, l’igiene, e in ultima analisi appunto il culo.
Come nascere a New York oppure a Toronto o a Nairobi, al limite anche a Reggio Calabria, se nasci in una famiglia agiata è una cosa, se nasci in una famiglia disagiata è un altro paio di maniche,
al limite anche se sei handicappato le cose cambiano se nasci in un quartiere oppure in un altro, in una famiglia oppure in un’altra. Ma tu, il nato, non hai merito. Acclarato questa evidenza che
oserei definire scientifica, ora passiamo al resto.
Se non c’è merito allora non c’è neanche demerito.
Prendersela con qualcuno perché è nato in un altro posto rispetto a noi, perché magari è nato in un posto dove si sparano, perché è nato in un posto dove magari non si lavora, dove magari non c’è
acqua, dove magari non si mangia, ecco prendersela con qualcuno per questi motivi significa prendersela, senza aver alcun merito, col culo che governa tutto. Per questo il razzismo è insensato,
vuole affermare una supremazia senza avere nessun merito. In questo caso però è obbigatoria una precisazione: non hai merito ad essere nato dove cavolo sei nato, ma, se su questa base, sulla tua
acqua, sul tuo lavoro, sulle tue miserabili abitudini, pensi di essere superiore a qualcuno allora hai un demerito, meglio una responsabilità.
Se non riconosci che è una questione di culo non hai capito niente. Potevi essere tu quello nato in qualche sud del mondo, proprio tu, ti ci devi immaginare. Tu, così come sei ma con un’altra
camicia. Appunto, se non hai capito che se non si ha il culo e anche la camicia non si ha niente, allora non hai capito niente. Pensiamoci un attimo. Prima noi o prima loro? Noi chi? Loro
chi?
Con quanti nati nel tuo stesso palazzo divideresti un pezzo di pane o un posto al cinema? Io ad esempio non con tutti. Quelli con i quali non dividerei il pane o il posto al cinema sarebbero
superiori a quelli che scappano dalla miseria? Perchè sono nati nel mio palazzo? Nel palazzo c’è tanta gente, qualcuno è buono qualcuno no. Fra quelli che sbarcano qualcuno è buono qualcuno no.
E’ una verità elementare non ci vuole uno scienziato per capirlo.
Se sei razzista, ragioni col culo, non hai speranze.
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