Due lavoratori pubblici sono morti ad Arezzo, lavoravano all’Archivio di Stato, la notizia l’ho appresa da un box a pagina 29 del Corriere della Sera di oggi, sulla stessa pagina un’altro box più
grande, parlava di qualche cosa successa nella vigna del cantante Al Bano.
Ho controllato anche sul sito internet del Corriere e anche su quello de La Repubblica, niente, non ho visto niente. La gente muore sul lavoro ogni giorno, a volte fa notizia, a volte no.
Stavolta non ha fatto notizia la morte di due ultracinquantenni che sono andati a controllare un problema che avevano rilevato, due persone scrupolose: al lavoro prima delle otto e subito
operativi.
Ebbene stavolta non si trattava dei deficienti del cartellino, degli eroi della palestra e della spesa in orario di lavoro, si trattava di due che stavano lavorando in un posto che per
definizione dovrebbe essere super sicuro.
I giornali fanno il loro mestiere, a volte ci azzeccano a volte non ci azzeccano, stavolta hanno proprio toppato. In generale non me la prendo con loro, il lavoro in redazione è concitato, Arezzo
è fuori dalle più importanti rotte commerciali, il sangue non era abbastanza. Per un giornale prestigioso non c’era sugo, diciamolo chiaro, niente morbosità niente titoli facili, niente da
additare al pubblico ludibrio.
Piuttosto c’è una questione che vorrei evidenziare ed è il silenzio della ministra Bongiorno. Ho controllato il sito del dipartimento della funzione pubblica, tralascio la megalomania che
traspare e mi concentro sulla parte dedicata alla stampa, articoli ed interviste. Niente, sulla tragedia di Arezzo nemmeno una sillaba. Ma come è possibile?
La ministra Bongiorno poteva esibirsi in qualche frase ad effetto tipo sono pronte le squadre per garantire la sicurezza sul lavoro dei dipendenti pubblici. Per squadrare l’iride si sta
attrezzando, per due sensori nei sotterranei ancora no e non è neanche nei suoi pensieri.
L’avvocata Bongiorno ha perso una occasione per non farci pensare che sia la solita improvvisata in un posto del quale non sa nulla e non capisce nulla. Il dipartimento per la funzione pubblica
dovrebbe servire a migliorare i servizi per i cittadini, ebbene su questo versante cosa si è fatto? Perseguire i paraculi è giusto, ma per questo ci i dirigenti che devono dirigere, i contratti
di lavoro che devono essere applicati e in ultima analisi i carabinieri che fanno il loro lavoro. Mettere in sicurezza i luoghi di lavoro è impresa della politica, significa fare scelte, trovare
risorse, significa essere utili alla collettività. Magari se devi rincorrere ora un sindaco ora un ministro può succedere di avere meno spazio per dichiarazioni ad effetto. E’ un prezzo
alto, mi rendo conto. I sindacati hanno proclamato per il giorno del funerale di Piero e Filippo lo sciopero generale della intera provincia, bravi. Senza se e senza ma.
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