I candelotti di via Arenula, la verità nascosta

"Esposito, Esposito, cazzo!

Tu ne sai niente?"

"Di che signor questore?"

"Del fumo che si vede scendere dal ministero della giustizia, cretino, lo stanno mandando da due ore e dicono che siamo stati noi."

"Oddiomio, oddiomio signor questore, ommadona, per carità signor questore io stavo qua vicino a lei, io non centro niente, comandi signor questore."

"Senti Esposito, lo so che tu non centri niente, ha chiamato ora il ministro è incazzata nera, dobbiamo trovare una versione credibile, hai capito cre-di-bi-le. Cazzo!"

"Signorsì signor questore, comandi. Cheddevo fare?"

"Chiama la squadra intellettuale: Pocatesta, Sperso e Confusi." - non sono soprannomi, ma i veri nomi di agenti sceltissimi. Ndr- Sopratutto Pocatesta che lui c'ha il genio pe' ste cose e già che ci sei fammi portare un caffè."

Il clima è rovente in questura: una ministra si chiama Severino e si capisce che carattere abbia, l'altra è la Cancellieri, non ci mette niente a farti sparire in qualche posto nascosto della Sardegna. Suona la campana delle emergenze, tutto il piano è in subbuglio,quando si sentono i rintocchi ogni agente sa che deve lasciare tutto e precipitarsi dal questore. Pocatesta stava giocando col pongo e si presenta con le mani ancora imbrattate,cerca affannosamente di pulirsele sui pantaloncini, Sperso invece ancora col bavaglino della merenda dopo aver sbagliato due volte la porta, essere imboccato anche nel bagno delle donne, finalmente è presentabile e Confusi, un veneto gigantesco, con in mano un triangolo e un quadrato dei Lego, indeciso su cosa sia l'uno e cosa l'altro.

Esposito fa rapporto e comincia a far scorrere le immagini, è un bel pomeriggio, ragazzi a frotte che camminano su via Arenula, avranno quindici, sedici anni, sono tanti. Ad un certo punto si vede il fumo, tre, quattro colonnine che prendono colore nell'aria e cadono giù. I ragazzi cominciano a correre, c'è confusione, l'osservatore neutrale non ne capisce l'utilità e non si capisce neanche perchè, qualcuno da dentro l'edificio, abbia prodotto questo fumo sulla testa dei ragazzi.

Pocatesta, il genio, dice subito: “bello! Dove l'hanno girato?”

Il questore gli molla uno schiaffone sul collo, “ma che sei deficiente? Non lo vedi che quello è il ministero della Giustizia?” -Sperso, un napoletano piccolo con due occhietti così, interviene a sostegno del collega: “sembra Parigi, un collega c'è stato una volta e mi ha descritto un palazzo uguale che mandava fumi dalle finestre quando passavano i ragazzini.”

Bam, un'altro schiaffone sul collo.

“Sono questi i migliori che abbiamo Esposito? La squadra speciale? Il corpo d'elite. Sono circondato da deficienti, no deficienti è poco, Non so neanche io come qualificarvi. Tu, Confusi, hai qualche cosa da dire su dove è successa sta roba?”

-Il veneto tace.-

“No signor questore, comandi signor questore, avevo pensato a Venezia ma non può essere, manca l'acqua.”

Bene, il questore si accascia dietro la scrivania e affonda nella poltrona. “Mi manderanno in Sardegna ma voi mi seguirete, lo giuro, voi mi seguirete. O trovate una spiegazione convincente oppure per me è finita però pure per voi, vi porto insieme alle pecore e ai pastori. Cazzo!

Ricapitoliamo: il fatto è successo a Roma, il palazzo che vedete in televisione è il ministero della giustizia, il fumo è quello dei lacrimogeni. La stampa sta dicendo che qualcuno è entrato nel ministero e da li ha sparato i lacrimogeni sui ragazzini. Avete capito, squadra speciale? Noi dobbiamo dare una versione che ci levi la colpa, perchè uno stato democratico non si comporta come si vede da questi cazzo di filmati.”

Sudore sulla fronte, camicia zuppa, una goccia scivola dal polsino e scende sulla Settimana Enigmistica cruciverba facilitato, lasciato a metà in attesa dell'ispirazione.

Dal silenzio irreale che ormai regna nella stanza, Esposito comincia a esporre la sua tesi: “sappiamo che è Roma, va bene, sappiamo che è il ministero della giustizia e va bene, ma chi lo dice che il fumo sia quello dei candelotti lacrimogeni? Potremmo dire che si è scoperto un giacimento geotermico proprio a via Arenula e che il fumo sia in realtà un soffione, quattro fumi, quattro soffioni. A volte queste cose succedono in natura, sono fenomeni inspiegabili, noi mica siamo dio che dobbiamo spiegare il perchè e il percome della natura, e, specialmente della geotermia. “

Il questore era ammirato ma qualcosa gli sfuggiva.

Confusi prese coraggio e anche lui si lanciò nell'ipotesi da presentare alla stampa: “ora che mi ha spiegato il posto, posso dire che lo conosco, quella è una zona particolare, c'è una banda di barboni che si gioca la cena al circolo S.Pietro a chi lancia la sigaretta più in alto e poi la riprende al volo con la bocca, certi fanno lanci fenomenali, mi dia il via e faccio partire una retata, così facciamo la conferenza stampa con la spiegazione e anche i colpevoli, quattro fumi quattro barboni, quattro è più di tre e siccome c'era una manifestazione scatta l'associazione sovversiva. I barboni la devono smettere di lanciare le sigarette per aria, inquinano e poi mettono nei guai a noi, signor questore, dica solo una parola è faccio scattare il blitz. “

Al questore giravano le palle, guardava nervoso il telefono aveva paura che squillasse, voleva fare in fretta. “Va bene Confusi, noi continuiamo tu fai partire la caccia all'uomo, voglio quei bandidi al più presto.”

Confusi usci dalla stanza contento e cominciò a urlare: “chiamate la mobile, emergenza assoluta, chiamate la mobile di Venezia, c'è gente che salta per fumare e poi mangia il fumo. Ordine del questore, la squadra mobile di Venezia. Presto.”

 

“Col dovuto rispetto signor questore -ora era il napoletano a parlare- a noi ci incastrano, ci vuole una spiegazione istituzionale, non dobbiamo negare che c'eravamo, dobbiamo negare che abbiamo fatto quello di cui ci accusano. 

In primis noi non spariamo i candelotti ad altezza d'uomo, quelli erano ragazzini, sarebbe inefficace, noi il nostro mestiere lo sappiamo fare. “

-Il sopracciglio si alzava ritmicamente.-

In secundis i nostri non entrano negli edifici altrui senza mandato, questo è chiaro, solo se c'è pericolo per l'ordine democratico lo facciamo, come a Genova qualche anno fa. Ma non abbiamo mazzolato stavolta, quindi non siamo entrati perchè non c'era pericolo e non avevamo mandato. Quando entriamo se ci sono manifestazioni, noi mazzoliamo.

In terzis ci tagliano i fondi per il funzionamento, ci dicono che sono candelotti lacrimogeni ma in realtà sono piccoli ceri votivi, quelli naturalmente vanno in alto. E' una questione di rispetto, i ceri si accendono ai santi, i santi stanno in cielo, i ceri vanno in cielo. Se io prendo un cero, lo metto nel fucile e lo sparo, quello non va mica in terra, quello va in cielo. Quelli erano ragazzini, non uomini, noi non spariamo ad altezza d'uomo perchè siamo efficienti, quindi abbiamo sparato in cielo e il fumo che si vede è quello della discesa. I nostri, signor questore, erano dentro il palazzo, c'è poco da dire, ogni volta ci dividiamo fra scapoli e ammogliati, stavolta sopra stavano gli scapoli. Noi non ci abbiamo più una lira, ogni volta che spariamo un candelotto mandiamo subito qualcuno a riprenderlo così lo possiamo risparare, i nostri reparti si sono specializzati, per scommessa, nel prendere il proiettile al volo, tanto è un cero e a rimandarlo subito, è anche una questione di scena e per mantenere il morale alto. Poi chi perde paga la pizza.

Sono figlio di carabiniere, non per caso."

Il questore chiamò il settore logistico, si informò sulla Sardegna e sull'abigeato. Sapeva che i pastori non erano teneri, guardò fuori dalla finestra uno striscione gigantesco campeggiava sul muro: perchè menate? È tutto inutile. 

 

 

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